TERAMO – Ha scelto di non rispondere alla domande degli inquirenti Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l’omicidio della moglie Melania Rea. La conferma si è avuta poco fa. Il caporalmaggiore dell’Esercito ha lasciato la procura di Ascoli Piceno, dove era stato convocato con un invito a comparire per essere interrogato dai pm Umberto Monti e Ettore Picardi. Accompagnato dai difensori, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, Parolisi è uscito dall’uscita posteriore della procura, e si è subito infilato in auto."Salvatore ha risposto in questi 2 mesi a domande per oltre 40 ore". Così ha commentato il difensore Biscotti all’uscita della procura. "Abbiamo ritenuto quindi di avvalerci di uno strumento tecnico, la facoltà di non rispondere. Si sarebbe trattato di ripetere le stesse cose. Quando avremo elementi meno fluidi per quello che riguarda il capo di incolpazione – ha concluso – saremo noi a chiedere un nuovo interrogatorio". Prima dell’interrogatorio, quando il vedovo è sceso passando davanti a giornalisti, telecamere e curiosi, qualcuno gli ha gridato "vergognati!", "dì la verità", ma il caporalmaggiore non ha fatto una piega. Non si è fermato per rispondere alle domande dei cronisti, ed ha tirato dritto. Indossava pantaloni arancioni, camicia a righine verde-arancio, occhiali da sole a coprire gli occhi.
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